Presentazione volume e incontro con il Presidente della Repubblica
Preludio alla Costituente
cura e introduzione di Alberto Aghemo, Giuseppe Amari e Blando Palmieri
Prefazione di Valdo Spini, Postfazione di Giuliano Amato
Castelvecchi editore, Roma 2018
Presentazione del volume
Camera dei deputati, Sala della Lupa, 5 dicembre 2018, ore 10.
Relatori: Flavia Piccoli Nardelli, Gianfranco Pasquino, Cesare Pinelli, Alessandro Roncaglia, Valdo Spini, Livia Turco, Lucio Villari.
In presenza di un folto ed autorevole pubblico di oltre 150 persone, di giovani di alcune scuole accompagnate dai rispettivi docenti, e con la significativa presenza del sottosegretario del MIUR, on. Salvatore Giuliano, dell’on. Federico Fornaro illustre storico e capogruppo alla Camera di Leu, del prof. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, oltre che Presidente onorario della Fondazione Roma e della Matteotti, promotrice del progetto insieme alla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e Circolo Fratelli Rosselli di Roma, ha aperto i lavori Alberto Aghemo, uno dei curatori del volume.Aghemo ha innanzitutto ringraziato l’editore Castelvecchi per la coraggiosa iniziativa e l’Associazione Nazionale fra le Banche popolari per aver contribuito alla realizzazione del DVD, con filmati storici, allegato al volume. Ha poi ricordato che il volume fa parte di un progetto editoriale e formativo indirizzato non solo ad ogni cittadino democratico, ma in particolare ai giovani e alle scuole. Il progetto, con il patrocinio dell’AICI (Associazione delle Istituzioni di cultura italiane) presieduta dall’ On. Valdo Spini, ha trovato la pronta adesione di oltre 20 Fondazioni e Istituti di ricerca e l’impegnato contributo di numerosi e autorevoli studiosi.
Nel volume, vengono ricordate 27 personalità che, pur non potendo partecipare personalmente ai lavori costituenti perché non sopravvissuti alla guerra e alla repressione nazi-fascista, dettero nondimeno un fondamentale contributo ideale e morale a quei lavori. Le madri e i padri costituenti parlarono e agirono anche in nome e per conto di quelle personalità che furono loro amici, compagni e maestri.
Aghemo, prima di cedere la parola all’on. Ettore Rosato, Vicepresidente della Camera per il saluto istituzionale, ha ricordato il significato storico della Sala della Lupa in cui si svolgeva l’incontro. In essa infatti nel 1924, dopo la scomparsa di Giacomo Matteotti, si riunirono i deputati dell’opposizione “aventiniana” e, nel 2 giugno del 1946, fu proclamato il risultato del referendum istituzionale con la scelta repubblicana. I suddetti avvenimenti sono ricordati da due targhe murali.
Ha preso poi la parola l’on. Ettore Rosato che, rivolto in particolare ai giovani presenti, ha sottolineato come la democrazia sia fragile e non scontata per sempre, e richieda l’impegno costante e vigile di ciascuno. La conoscenza delle tormentate vicende che hanno preceduto e reso possibile la definizione della Carta Costituzionale è indispensabile per apprezzarne il suo valore.
Ha fatto seguito, come primo relatore, l’on. Valdo Spini, prefatore del volume e Presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, oltre che dell’AICI. Ha portato il saluto del Presidente Giuliano Amato, postfatore del volume, impossibilitato a partecipare per impegni istituzionali. Dopo aver brevemente ricordato la struttura “sinfonica” del volume e il senso dello stesso titolo, ha voluto sottolineare che lo scopo non sia tanto quello di rendere il pur doveroso omaggio a quelle persone, alcune molto note, altre meno, ma sempre di elevatissima statura intellettuale e morale, ma quello di riportarle nel vivo di una riflessione sui difficili problemi odierni smentendo fattualmente coloro che vollero spegnere con ferocia quelle intelligenze. La loro coerenza e fedeltà ai principi e ai valori democratici e del rispetto della persona, a prezzo anche del sacrificio estremo, rappresenta un inestimabile contributo per rivalutare la politica nel senso più alto e nobile della parola. Si è augurato che questo lavoro possa rappresentare, a sua volta, un preludio ad altre analoghe iniziative.
L’on. Flavia Piccoli Nardelli, dopo avere brevemente ricordato le diverse culture politiche che sono rappresentate dalle figure menzionate nel volume e le difficili e controverse vicende dei partiti alla vigilia della presa del potere del fascismo, ha plaudito alla iniziativa dicendosi particolarmente interessata, in quanto presidente della Commissione cultura della Camera, al progetto di formazione indirizzata alle scuole, assicurando il suo convinto sostegno. Ha manifestato inoltre il suo vivo apprezzamento per la collaborazione di più Fondazioni, collaborazione che andrebbe ancor di più intensificata a beneficio della cultura civile e politica del Paese.
Il prof. Gianfranco Pasquino, illustre studioso di scienze politiche, ha tenuto a sottolineare come la Costituzione non sia solo un documento giuridico ma anche storico e politico oltre che di vicende personali che in un confronto aspro, ma sempre rispettoso condusse alla Carta Costituzionale. Un risultato che si concluse con un larghissimo consenso di 453 a favore su 515 partecipanti all’Assemblea. Fu la sintesi delle principali correnti culturali e politiche del Novecento e si è posto la domanda dove fossero finiti, da tempo, coloro che a quelle fonti, rappresentate originariamente da molte delle personalità ricordate nel volume, dicono o dovrebbero riferirsi.
Il prof. Cesare Pinelli, autorevole costituzionalista, ha voluto anche lui evidenziare come la Carta Costituzionale sia certo una raccolta di norme, peraltro molto chiare, ma sia anche un documento da considerare vivo da un punto di vista storico e sociale. Frutto della storia e che vive e si declina, se si può dire, insieme all’evoluzione della società e delle sue dinamiche. Il volume si inserisce in un recente filone di studi costituzionali che allarga la riflessione sui presupposti e sulle varie influenze culturali e sociali tanto che si è parlato di “costituenti ombra”. Questa più ampia visione è necessaria anche per meglio leggere ed insegnare la Costituzione, e il volume è sicuramente uno strumento utile a tale scopo. Occorre sempre di più suscitare il “gusto della libertà” per evitare regressioni democratiche che possono verificarsi con facilità, come sta purtroppo avvenendo anche in Paesi europei.
Il prof. Alessandro Roncaglia, tra i più noti economisti italiani, Accademico dei Lincei ed ex Presidente della Società degli economisti italiani, ha voluto ricordare la figura di Piero Sraffa, che si sottrasse al giuramento fascista emigrando esule, e del suo fondamentale contributo a sostegno dell’amico Antonio Gramsci in carcere, sia nel fornirgli i volumi che il dirigente comunista chiedeva per la redazione dei “Quaderni”, che poi tramite Tatiana e suo, arrivarono in salvo a Togliatti, sia per gli stimoli intellettuali che continuamente gli forniva, non solo in campo economico. E non a caso Gramsci volle affidare a Sraffa la parola d’ordine della Costituente per costruire qualcosa di nuovo dopo il regime fascista. Nel ricordare la vicenda del Partito d’Azione ha voluto richiamare l’attenzione sul necessario sostegno anche di carattere economico per far conoscere idee e progetti, risorse di cui quel movimento allora non disponeva.
L’on. Livia Turco, partendo dal contributo fornito al volume dalla Fondazione Nilde Jotti che presiede, con il ricordo di Lina Fibbi e di Carla Voltolina Pertini, ha sottolineato con forza il contributo essenziale dato dalle donne sia nel “preludio” con la Resistenza, sia nei lavori costituenti con la presenza delle 21 donne “madri costituenti”. Ha ricordato il lavoro del “Gruppo di difesa delle donne” e del suo “Manifesto” che andrebbe meglio conosciuto. Ha voluto inoltre ricordare come le prime due leggi di riforma della Repubblica siano dovute a due donne: la legge Teresa Noce di difesa della maternità del giugno 1948 e la legge Lina Merlin dell’agosto dello stesso anno. Un contributo quello delle donne ancora piuttosto sottovalutato.
Il prof. Lucio Villari, insigne storico, ha sottolineato anch’egli la necessità di ricostruire le vicende che prelusero alla Costituente e alla sua conclusione, anche richiamando le ideologie che si confrontarono prima e nei lavori, se si vuole comprendere ed apprezzare sino in fondo il suo significato e il suo valore democratico. Lavori costituenti che avevano ben presente le esperienze europee ed internazionali del riformismo democratico allora in campo con l’esperienza laburista inglese e quella ancora recente del New Deal di Roosevelt. L’attenzione della nuova classe politica per gli assetti democratici del Paese è testimoniata dalla decisione del Governo Parri di istituire con legge del 31 luglio del 1945 un Ministero per la Costituente affidato al Vicepresidente del Consiglio Pietro Nenni. Villari ha voluto confermare l’alto valore formativo dell’iniziativa rivolta alle scuole e ai giovani.
Sono seguiti poi due brevi interventi da parte di Floriana Maris, presidente della Fondazione Memoria della deportazione, che ha ricordato il tributo dei deportati italiani nei campi di sterminio, la storica pagina del “giuramento di Mauthausen” e la straordinaria figura di Mino Micheli; quindi di Fabrizio De Pascale (Uila) che ha sottolineato l’impegno riformista di Argentina Altobelli contro i vari massimalismi e da parte di Aladino Lombardi che ha voluto ricordare anche nominativamente le donne costituenti.
In un ultimo intervento, Giuseppe Amari, un altro dei curatori del volume, ha brevemente ricordato la genesi dell’idea del progetto che risale alla commemorazione di Antonio Gramsci per il decennale della sua scomparsa, tenuta il 27 Aprile del 1947 da Luigi Russo alla Normale di Pisa, quando lamentava la perdita irreparabile subita dalla sua generazione per le due guerre mondiali e la repressione nazi-fascista. Una perdita che avrebbe pesato anche sulle generazioni successive e sulla vita politica del dopoguerra. Lo scopo del volume è anche quello di rendere tale peso meno greve nel richiamare e commisurare quelle idee e quei valori ai problemi odierni, rianimando lo spirito costituente, per meglio avanzare sul piano civile e sociale. Perché “non basta riscostruire la storia ma occorre rivisitarla”, come avvertiva Pietro Scoppola, nostro autorevole storico,
Ha infine menzionato il breve Postludio presente nel volume con due scritti; il primo, di Umberto Terracini subito dopo l’approvazione della Costituzione in cui invitava i lavoratori a difendere e a realizzare quanto promesso nella Carta con il loro impegno e la loro lotta; il secondo, di Tina Anselmi con la sua “Lectio magistralis” del 2004, in cui invitava i giovani a difendere la democrazia, una battaglia mai completamente compiuta, individuando e contrastando i suoi numerosi avversari.
Incontro con il Presidente della Repubblica
In data 14 gennaio il Presidente della Repubblica ha gentilmente ricevuto una delegazione composta da Valdo Spini, presidente dell’AICI patrocinante dell’iniziativa editoriale e formativa, oltre che prefatore del volume Preludio alla Costituente, dai tre curatori Alberto Aghemo, Giuseppe Amari e Blando Palmieri e dall’editore Pietro D’Amore. Giuliano Amato, postfatore del volume, era assente per motivi istituzionali. Il Presidente, al quale sono state consegnate alcune copie del volume, ha rivolto parole lusinghiere e di apprezzamento per l’iniziativa dicendosi convinto che questo è il modo migliore per leggere ed insegnare la Costituzione ai giovani e non solo; ricostruendo e rivivendo i suoi presupposti storici e ideali. Ha inoltre molto apprezzato la vasta collaborazione tra le oltre 20 fondazioni e istituti di ricerca, auspicando altre analoghe inziative.