La Fondazione Circolo Fratelli Rosselli in occasione dell’Ottantesimo anniversario della morte dei Fratelli Rosselli, ha realizzato una mostra sulla vita e le opere dei Fratelli Rosselli come occasione di incontro e di riflessione sul significato del loro pensiero e della loro azione civile e democratica.
La mostra è stata già allestita in varie città d’Italia. Nel 2019 in particolare è stata esposta a Firenze, La Spezia, Cagliari, Viareggio, Lucca e Barga e mentre altre ne sono programmate a Bari, Pisa e Benevento. Un rilevante sforzo organizzativo che sta coinvolgendo in modo particolare le scuole.
La mostra è costituita da 20 pannelli formato 70 x 100 centimetri, da appendere o appoggiare al suolo.
Di seguito i pannelli con i testi in breve e il contenuto delle immagini
Pannello 1
La Famiglia
Carlo Rosselli nasce a Roma il 16 novembre 1899. È il secondo di tre fratelli: Aldo nasce il 21 luglio 1895 a Vienna, Nello (ovvero Sabatino) a Roma il 28 novembre 1900. La madre, Amelia Pincherle Moravia, di origine ebrea, veneziana, scrittrice e drammaturga. Il padre è Giuseppe Emanuele (detto Joe) Rosselli, anch’egli ebreo e di professione musicologo. Si separeranno dopo soli sette anni di matrimonio. Nel 1903 Amelia si trasferisce a Firenze dove, anche per la presenza degli zii Pellegrino Rosselli e della moglie Janet Nathan, riesce a superare le difficoltà di organizzare una nuova vita con tre bambini.
FOTO: Amelia Rosselli; Cartolina di Amelia Rosselli; I piccoli fratelli Rosselli in maschera; Autoritratto di Nello Rosselli.
Pannello 2
La prima guerra mondiale: la morte di Aldo
La guerra scoppia il 30 luglio 1914, il Governo italiano decide in un primo momento di non entrare nello scontro. La dichiarazione di guerra all’Austria e alla Germania avviene quasi un anno dopo, il 24 maggio 1915.
La famiglia Rosselli è animata da un acceso spirito patriottico e favorevole all’entrata in guerra. Aldo Rosselli che potrebbe prestare servizio presso la Croce Rossa in quanto figlio maggiore di madre vedova decide di arruolarsi volontario in fanteria. Il 27 marzo 1916, a ventuno anni muore in combattimento e gli sarà conferita la medaglia d’argento al valore.
Nel 1917, appena conclusi gli studi superiori, Carlo e Nello Rosselli vengono richiamati alle armi, rispettivamente negli alpini e in artiglieria.
FOTO: Amelia e Aldo Rosselli in divisa a Udine; Carlo col capitano; Aldo Rosselli in divisa; Carlo Rosselli in Valtellina; Al confine con i soldati svizzeri; Carlo con i commilitoni; Copertina dell’album fotografico di Carlo Rosselli.
Pannello 3
Il dopoguerra: l’incontro con Salvemini, il socialismo
Nel novembre 1919 in Italia si svolgono le prime elezioni con il sistema proporzionale a suffragio allargato che segnano il successo elettorale dei socialisti.
Dopo essere stato trattenuto al Comando di Asiago fino al 18 febbraio 1920 Carlo Rosselli si congeda da militare e torna a Firenze.
A Firenze conosce Gaetano Salvemini. Da allora sarà lui il riferimento e la guida morale, culturale e politica dei fratelli Rosselli. Nel gennaio del 1921 Carlo partecipa al Congresso del Partito Socialista di Livorno, quello della scissione comunista, e resta conquistato dal discorso di Filippo Turati che gli infonde entusiasmo e speranza.
Si laurea il 4 luglio 1921 presso l’Istituto di Studi Superiori Sociali “Cesare Alfieri” con una tesi sul Movimento Sindacale.
FOTO: Gaetano Salvemini; Nello Rosselli; Carlo Rosselli.
Pannello 4
L’influenza del laburismo inglese
Il giovane Carlo trascorre l’estate del 1921 approfondendo alcuni concetti della sua tesi di laurea. Dal 1922 comincia a studiare Giurisprudenza, con un forte interesse per l’economia politica e per questo si trasferisce a Torino e poi a Milano, dove conosce economisti illustri come Luigi Einaudi e Pasquale Iannaccone. Conosce anche Gaetano Mosca che sta ultimando il suo “Elementi di scienza della politica”. A Torino incontra Piero Gobetti e i giovani del gruppo Rivoluzione Liberale. Si laurea in Giurisprudenza all’università di Siena nel luglio del 1923. Passa due mesi a Londra dove approfondisce la conoscenza sul laburismo. Proprio in quell’anno il Labour Party sceglie la via parlamentare e democratica per l’affermazione dei diritti dei lavoratori, raddoppiando i voti alle elezioni del 1922. Prende forza in Carlo Rosselli l’idea di un socialismo completamente sganciato dai teoremi marxisti.
FOTO: Turati con dedica a Marion e Carlo Rosselli; Bozza manoscritta di Filippo Turati per una pubblicazione sulle origini del PSI; Foto di gruppo con Tarchiani, Canevascini, Carlo Rosselli e Turati.
Pannello 5
Il Circolo di Cultura a Firenze. Marion Cave
Nel 1920 un gruppo di giovani fiorentini sente l’esigenza di discutere sul significato dell’intervento in guerra e sul futuro delle istituzioni liberali, nasce così il Circolo di Cultura a Firenze, con la stessa matrice ideale di “Rivoluzione Liberale” a Torino con Gobetti, “Pietre” a Genova con Lelio Basso, “Caffè” a Milano con Bauer e Parri.
Gli incontri settimanali del Circolo si svolgono prima nello studio dell’avvocato Niccoli, in via degli Alfani, poi nel 1923 si trova una sede più ampia e spaziosa in Borgo SS Apostoli. In una riunione del 1923 Gaetano Salvemini invita una giovane inglese, Marion Cave che diventerà moglie di Carlo il 25 luglio del 1925.
FOTO: Foto di Classe con Marion Cave nel 2010; Carlo Rosselli; Marion Cave da giovane; Corrispondenza fra Amelia e Marion; Turati e Marion Cave Rosselli.
Pannello 6
L’assassinio di Giacomo Matteotti. “Non Mollare” e “Quarto Stato”
Nelle elezioni del 1924, il “listone” di Mussolini ottiene la maggioranza relativa dei voti e grazie alla legge Acerbo ottiene i due terzi dei deputati. Nella prima seduta della camera, Giacomo Matteotti denuncia i brogli e le violenze fasciste. Il 10 giugno Matteotti viene assassinato per ordine di Mussolini.
Carlo Rosselli rompe gli indugi e decide di militare attivamente nel Partito Socialista Unitario di Matteotti e Turati. Dopo la chiusura del Circolo di Cultura nel gennaio 1924, Carlo e Nello Rosselli con Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini pubblicano il giornale clandestino “Non Mollare – Bollettino d’informazione durante il regime fascista”. Finanziato da Rosselli e Salvemini è diffuso a livello nazionale e arriva a diffondere 12.000 copie. Il giornale ha vita beve, sopraffatto dalle spie e dalle violenze.
Nel 1926 nasce la rivista “Quarto Stato” fondata da Carlo Rosselli e Pietro Nenni, leader del Partito Socialista, con l’obiettivo dell’unità di tutte le forze antifasciste. Ma anche questa rivista non supera l’anno di vita.
FOTO: Rivista Non Mollare del febbraio 1925; Foto di gruppo dei collaboratori di Non Mollare.
Pannello 7
La fuga di Filippo Turati. Il confino a Ustica. Il processo di Savona
Le leggi eccezionali del 1926 e le misure del Tribunale speciale fascista provocano ondate di violenza e di terrore soprattutto contro deputati dell’opposizione. Carlo Rosselli, che in questo periodo abita a Milano con la moglie Marion, con un gruppo di giovani nell’ottobre del 1926 riesce a far espatriare Claudio Treves e Giuseppe Saragat. Più difficile far espatriare Turati, tenuto sotto stretto controllo dalla polizia e ormai deluso e addolorato dalla scomparsa dell’amata Anna Kuliscioff. Rosselli e Parri riescono a convincerlo e condurlo in macchina a Savona, da lì Pertini e Oxilia hanno predisposto un’imbarcazione per la Corsica, da dove Turati e Pertini proseguono per Nizza. Parri e Rosselli rientrano in Italia a Marina di Carrara, dove vengono arrestati. Il successivo processo a Savona per la fuga di Turati, ha un verdetto clamoroso e coraggioso, Carlo Rosselli viene condannato a dieci mesi, dei quali già otto scontati. Restano i cinque anni di confino a Lipari che comincia a scontare dal dicembre 1927.
Nello Rosselli nel 1927 viene condannato al confino a Ustica per cinque anni.
FOTO: Lorenzo Da Bove, Filippo Turati, Carlo Rosselli, Alessandro Pertini e Ferruccio Parri a Calvi (Corsica) nel dicembre 1926; Il libro di Nello Rosselli “Mazzini e Bakounine” con dedica a Carlo.
Pannello 8
Carlo, Marion e John a Lipari
Dal confino di Lipari, dove arriva con Ferruccio Parri, Carlo riesce ad affittare una villetta confortevole, dove può vivere con la moglie Marion e il piccolo John di soli sei mesi. Anche alla madre è permesso di visitare il figlio, ma sporadicamente.
A Lipari arrivano altri antifascisti che avranno con Rosselli e Parri un’affettuosa amicizia: Gioacchino Dolci repubblicano amico di Gramsci, Paolo Febbri socialista e dirigente di organizzazioni contadine, Fausto Nitti repubblicano amico di Matteotti, francesco Porcelli anarchico e Emilio Lussu avvocato.
FOTO: 1930 John in braccio alla madre Marion; Carlo, Marion e Amelia a Hendaye nel 1933.
Pannello 9
Socialismo Liberale
Scritto durante il confino a Lipari “Socialismo Liberale” viene terminato e pubblicato in francese a Parigi nel 1930. Per sfuggire alle perquisizioni fasciste il manoscritto a Lipari veniva nascosto nel pianoforte. È la moglie a portarlo clandestinamente in Francia, dove Carlo può ultimarlo anche con l’aiuto di Nello. È stato tradotto e pubblicato in italiano solo nel 1945 e la pubblicazione originale dal manoscritto avviene solo nel1973 a cura del figlio John.
FOTO: Manoscritto di Carlo Rosselli, primo capitolo di Socialismo Liberale; Manoscritto di Carlo Rosselli, sesto capitolo; Manoscritto di Carlo Rosselli, settimo capitolo.
Pannello 10
27 luglio 1929: Carlo fugge da Lipari. L’esilio in Francia
Nel dicembre 1928 Gioacchino Dolci termina il confino a Lipari ed espatria clandestinamente in Francia. Con Alberto Tarchiani prepara la fuga di Rosselli, Lussu e Nitti. Carlo prima della fuga, convince Marion, incinta di Amelia, a lasciare l’isola con John e raggiungere la suocera a Courmayeur.
La fuga da Lipari con il motoscafo Dream verrà raccontata da Carlo Rosselli in “Fuga in quattro tempi” scritto nel 1931 per l’Almanacco Socialista. La reazione di Mussolini alla fuga è dura: viene arrestata Marion e il fratello Nello che viene portato dal confino di Ustica al carcere di Frosinone e poi nel confino a Ponza.
Grazie ad una forte campagna d’opinione internazionale organizzata soprattutto da Salvemini, per la liberazione di Marion che è cittadina inglese, Mussolini è costretto a liberarla e può raggiungerlo a Parigi.
FOTO: Manoscritto di “Fuga in quattro tempi” scritto nel 1931 per l’Almanacco Socialista; Lettera dattiloscritta di Emilio Lussu, Fausto Nitti e Carlo Rosselli, in inglese; Lettera di Emilio Lussu, Fausto Nitti e Carlo Rosselli al Tribunale di Messina; Copertina di “Le nostre prigioni e la nostra evasione” di Fausto Nitti.
Pannello 11
Agosto 1929: a Parigi nasce il movimento di Giustizia e Libertà. Il volo di Bassanesi su Milano e il processo di Lugano
Nell’agosto del 1929 a Parigi, Rosselli, Lussu, Tarchiani, Dolci, Nitti e Salvemini decidono di dare vita al movimento Giustizia e Libertà, la rete clandestina conta in Italia, fra gli altri, su Ernesto Rossi (Bergamo), Riccardo Bauer (Milano), Nello Traquandi (Firenze). A differenza di altri movimenti antifascisti, GL punta sull’azione rivoluzionaria contro il fascismo.
La prima azione è il volo di un aereo su Milano per lanciare volantini antifascisti. L’aereo parte dalla Svizzera con a bordo Bassanesi e Dolci. In Svizzera viene arrestato Bassanesi, precipitato sul Gottardo e processato a Lugano con Rosselli, Dolci e Tarchiani. Anche questa volta il processo diventa il palcoscenico della lotta al regime fascista.
FOTO: Il simbolo di GL con il motto Sorgere per Risorgere.
Pannello 12
Le reazioni alla pubblicazione di “Socialismo Liberale”
“Socialismo Liberale”, il libro pubblicato in francese da Carlo Rosselli riceve le critiche sia dal mondo socialista, con Treves e Saragat e da quello comunista con il segretario Palmiro Togliatti, che definisce Rosselli “un ideologo reazionario che nessuna cosa lega alla classe operaia”. Del resto la linea dei partiti comunisti del Komintern, sotto la ferrea guida stalinista, abbandona la linea del fronte unico per quella della lotta alle socialdemocrazie e alla borghesia.
FOTO: Copertina della prima edizione di Socialisme Libéral; Lettera di Carlo Rosselli a Giuseppe Saragat; Foto di gruppo degli imputati nel processo di Lugano
Pannello 13
Giustizia e Libertà: dalle azioni ardite all’elaborazione dello schema di programma
Dopo il volo di Bassanesi su Milano, per Giustizia e Libertà inizia il periodo della riflessione che sfocerà nella pubblicazione dello Schema di Programma. In questo quadro Rosselli sul Bollettino di GL di marzo scrive l’articolo “Agli operai” nel quale s’invitano a unirsi a GL e a tutti gli antifascisti di qualsiasi partito e movimento per costruire una grande forza contro il fascismo. “GL ricorre alla rivoluzione – scrive Carlo Rosselli Quaderno 1, gennaio 1932 – per abbattere la dittatura fascista e conquistare un regime di vera democrazia in cui la libertà sia posta al riparo da ogni attentato e da ogni usurpazione. Il partito comunista, invece, ricorre alla rivoluzione per sostituire alla dittatura fascista la sua dittatura”.
Nel novembre 1931 GL aderisce formalmente alla Concentrazione antifascista nata per volontà del Partito Socialista e del Partito Repubblicano, la Confederazione Generale dei Lavoratori e la Lega italiana per la difesa dei diritti dell’uomo.
FOTO: Nello e Carlo con al centro la mamma Amelia, estate 1933; Carlo e Nello Rosselli.
Pannello 14
I dibattiti nei Quaderni di Giustizia e Liberà: la questione socialista e il concetto di rivoluzione
Tra il 1930 e il’31 si allarga la fama di Carlo Rosselli in Europa, a seguito soprattutto del racconto della fuga da Lipari. Intanto la famiglia, che abita al centro di Parigi, si allarga con la nascita di Andrea. Nello invece si trasferisce nella Villa l’Apparita, nelle vicinanze di Firenze, dopo il periodo trascorso a Londra. I “Quaderni di GL” escono dal 1932 al 1935, con 12 numeri ad alterna periodicità. I problemi affrontati sono quelli soliti del ruolo del socialismo e la finalità della rivoluzione.
FOTO: Libro di Nello Rosselli “Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano” Torino 1932; Maria e Nello Rosselli nel giorno del matrimonio; Maria Todesco da Giovane.
Pannello 15
1933 I dibattiti di GL: il fascismo, il neo-socialismo francese e “la guerra che torna”
I primi articoli di questa seconda serie dei Quaderni di GL sono dedicati a tre tematiche: l’inasprimento del fascismo in Italia e l’affermazione del nazismo in Germania, il dibattito sul neo-socialismo e infine il pericolo di una nuova guerra. Il primo articolo dei nuovi Quaderni , “Italia ed Europa” è significativo perché con esso il pensiero di Rosselli supera i confini nazionali per una prospettiva europea.
Con i socialisti francesi, nel Congresso del giugno 1933, Rosselli è d’accordo con il gruppo dei neo-socialisti che propongono la necessità storica di un’alleanza fra ceti medi e proletariato in funzione antifascista.
FOTO: Carlo Rosselli.
Pannello 16
Lo sviluppo di Giustizia e Libertà
Nel 1933 il Consiglio Generale della Concentrazione Antifascista approva un patto per rendere più incisiva l’azione politica delle forze che la compongono, in questo quadro GL diventa a tutti gli effetti un movimento autonomo e questo peggiora i rapporti con i socialisti. Carlo Rosselli è contrario a trasformare GL in partito politico “solo quando lo stato fascista sarà rovesciato sarà concepibile, possibile e anche doveroso il ritorno alla lotta politica, alla lotta dei partiti”. Intanto è necessario costruire “un partito unico rivoluzionario italiano socialista e repubblicano”. Una prospettiva che non piace a Nenni, che si vuole fermare ad un’alleanza politica fra le varie forze nella Concentrazione. Per queste posizioni alternative termina l’esperienza della Concentrazione antifascista e GL riprende il suo ruolo autonomo con la pubblicazione del nuovo settimanale “Giustizia e Libertà”.
FOTO: Carlo e Nello Rosselli; Carlo, Amelia e Nello Rosselli.
Pannello 17
Europeismo e fascismo. Per gli Stati Uniti d’Europa
L’attività pubblicistica di Carlo Rosselli nel 1935 è indirizzata all’analisi della politica estera fascista, principalmente per la questione abissina che è la conferma della fascistizzazione dell’Europa. Rosselli denuncia l’assoluto immobilismo politico delle forze antifasciste e della Società delle Nazioni, che punta soltanto al disarmo come unico mezzo per riconquistare la pace. Liberare le masse, per Rosselli, significa dar loro un obiettivo: costruire gli Stati Uniti d’Europa.
FOTO: Carlo Rosselli al tavolo che scrive; Manoscritto dell’articolo contro la guerra in Etiopia;
Pannello 18
“Oggi in Spagna, domani in Italia”
Il 16 febbraio 1936 l’alleanza dei repubblicani, socialisti, anarchici e comunisti vince le elezioni in Spagna, sconfiggendo il governo conservatore di Gil Robles e del monarchico Calvo Sotelo. Subito parte l’offensiva della destra sedizione dell’esercito al comando del generale Franco e scoppia la guerra civile.
Con Franco si schierano Italia e Germania, che inviano armi e “volontari”, con la Repubblica spagnola si schiera solo l’Unione sovietica, mentre gli stati europei si dichiarano neutrali.
Carlo Rosselli partecipa attivamente alla guerra civile con una colonna di volontari antifascisti che combatte la prima battaglia a Huesca d’Aragona nei pressi di Barcellona: Il 13 novembre 1936 da Radio Barcellona grida un accorato appello al popolo italiano “oggi in Spagna, domani in Italia”. Il 6 dicembre è costretto a tornare in Francia per curarsi la flebite che si era aggravata.
FOTO: “Oggi in Spagna domani in Italia” l’edizione italiana di Einaudi del 1967; Carlo e Nello Rosselli a Bagnoles de l’Orne nel giugno 1937; Due foto di Carlo e Marion a Bagnoles de l’Orne.
Pannello 19
L’uccisione di Carlo e Nello Rosselli a Bagnoles de l’Orne
Dalla sera di giovedì 17 maggio Marion e Carlo soggiornano a Bagnoles de l’Orne, una stazione termale adatta alla cura della flebite di Carlo. Qualche giorno più tardi sono raggiunti da Nello. Il 9 giugno, dopo che Marion è tornata a Parigi dai figli, i fratelli partono in macchina per Alençon, dove Nello acquista delle trine per la moglie Maria. Al ritorno un gruppo della formazione eversiva di destra Cagoule, intercetta la macchina dei Rosselli costringendola a fermarsi. Carlo e Nello vengono barbaramente uccisi e abbandonati in una strada secondaria.
Il numero 25 di Giustizia e Libertà del 18 luglio 1937 si apre con il titolo: “Mussolini ha fatto assassinare in Francia Carlo e Nello Rosselli. La storia confermerà nel regime fascista il mandante dell’assassinio”.
FOTO: I funerali dei fratelli Rosselli; La testata del giornale Giustizia e Libertà; La prima pagina del n. 25 di Giustizia e Libertà; Epigrafe dettata da Piero Calamandrei nell’abitazione fiorentina dei Rosselli in via Giusti.
Pannello 20
L’eredità dei Rosselli viva ed operante
Nella notte dell’ultimo dell’anno 1924 la sede del Circolo di Cultura in Borgo SS. Apostoli a Firenze, venne assaltata dagli squadristi fascisti e devastata. Pochi giorni dopo il formale divieto da parte del Prefetto di Firenze.
Nel settembre 1944, a Liberazione di Firenze appena avvenuta, il Circolo di Cultura venne ricostituito dai soci superstiti e intitolato ai fratelli Rosselli. Primo oratore: Piero Calamandrei. Si sviluppa così l’attività del Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli.
Il 4 giugno 2016 viene presentato a Bagnoles su l’Orne il restauro del monumento di Carlo Sergio Signori ai fratelli Rosselli, patrocinato dalla Fondazione Circolo Rosselli e condotto dallo studio Nicòli di Carrara, che l’aveva scolpito. È collocato sul luogo dell’assassinio e inaugurato da Ferruccio Parri nel 1949.
FOTO: QCR n° 1/2006 Dal Circolo di Cultura alla stampa clandestina; La delibera del prefetto di chiusura del Circolo nel 1925; 3 foto di gruppo: due nel 2016 a Bagnoles su l’Orne e con Ferruccio Parri nel 1949.
Pubblicazioni e ricerche
Sono 127 i fascicoli pubblicati dei Quaderni del Circolo Rosselli (QCR), molti dedicati ai personaggi della famiglia Rosselli e dei loro amici. Il significato del ricordo non sta tanto nel ricordo della battaglia antifascista, ma soprattutto l’importanza del binomio Giustizia e Libertà nella società d’oggi. Non c’è giustizia senza libertà, non c’è libertà senza giustizia.
Per questo concludiamo con Piero Calamandrei: Carlo e Nello Rosselli – Giustizia e Libertà – Per questo morirono, per questo vivono.
FOTO: Copertine delle pubblicazioni sui Fratelli Rosselli.
CREDITI PER LA MOSTRA: Grafica dell’architetto Vanessa Stella. Prima versione di Massimo Tarassi e Mariachiara Vannetti, in collaborazione con l’Istituto Filosofico di Napoli (2000). I testi completi di questa versione sono stati rivisti e integrati dal prof Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli.