L’europeismo del filone politico e ideale rosselliano
di Valdo Spini
Premessa
Forse non è casuale che la magistrale Storia dell’idea di Europa, una
delle pietre miliari sull’argomento, si debba a Federico Chabod, un
grande storico che appartenne al Partito d’Azione, con cui partecipò alla
Resistenza e che rappresentò autorevolmente nel Consiglio della Valle
della Valle d’Aosta, di cui fu il primo presidente1. Chabod fa infatti
rimontare l’idea di Europa al pensiero liberaldemocratico che vuole superare
i conflitti e l’espansionismo militare proprio delle guerre di Napoleone,
e lo segue via via nelle sue aspirazioni alla pace, alla convivenza
dei popoli, allo sviluppo della libertà e della democrazia.
La figura di studioso e di politico di Federico Chabod è emblematica
ai fini del nostro argomento da almeno due punti di vista. Come studioso,
Chabod è autore del contemporaneo L’idea di nazione2. I due temi
sono quindi considerati in parallelo secondo quella concezione liberale
dell’idea di nazione che rifugge dal nazionalismo, inteso come prevalenza
di una nazione sull’altra, e si ispira invece a un ideale di convivenza
e di apertura dei popoli. Come politico, presidente del Consiglio della
Valle, Chabod difese l’italianità della Valle d’Aosta contro le mire
espansionistiche francesi del generale De Gaulle. Nello stesso tempo,
si batté per l’autonomia di quella regione. Federico Chabod, del resto,
1 F. Chabod, Storia dell’idea d’Europa, Laterza, Roma-Bari, 1961 [1a ed.].
2 Ibidem.