ARRIVATI IN REDAZIONE
a cura di ANTONIO COMERCI
L’ultimo libro del giornalista Fulvio Colucci è dedicato alla figura di Giuseppe Di
Vagno, a cento anni dalla morte. Giuseppe Di Vagno, il “Gigante buono”, ha avuto una
vita straordinaria e intensa, seppure breve.
Ucciso a 32 anni poco dopo la sua elezione alla Camera dei deputati nelle liste del Partito
Socialista, costituisce un punto di snodo nella storia della Puglia e da valorizzare nella
storia italiana. Al tempo del movimento dei contadini e dei braccianti, ai quale si contrappose lo squadrismo fascista, la figura di Giuseppe Di Vagno si caratterizza per la coraggiosa attività di giornalista, avvocato dei poveri, oratore, pubblico amministratore e
deputato. Pragmatico, concreto, capace di levarsi al di sopra degli scontri ideologici
che travagliano il mondo socialista all’indomani della Grande Guerra, fa sua la sostanza di una cultura meridionalista e di una utopia di libertà e giustizia sociale. È il primo parlamentare assassinato dai fascisti, vittima di un delitto i cui colpevoli non hanno mai pagato, nemmeno quando l’Italia è diventata repubblicana e antifascista.
Il libro di Fulvio Colucci è un aggiornato contributo biografico e storico, uno
scritto critico e puntuale, anche alla portata delle generazioni più giovani.
Fulvio Colucci, tarantino, è scrittore e giornalista della storica testata La Gazzetta
del Mezzogiorno che ha purtroppo cessato le pubblicazioni proprio quest’anno. Vincitore del premio Ilaria Alpi nel 1995 ha pubblicato, insieme a Giuse Alemanno, Invisibili – Vivere e morire all’Ilva di Taranto (Kurumuny, 2011). Lo scorso anno è tornato sul tema con un altro libro scritto insieme aLorenzo D’Alò: Ilva football club (Kurumuny, 2016). In due lavori: Liberté! (Il Grillo, 2011) e La zattera (Il Grillo, 2015) si è occupato di immigrazione e call
center.
Fulvio Colucci “Giuseppe Di Vagno. Martire socialista” Radici Future Produzioni
soc. coop.