È giunto alla XX edizione “Semi di pace”, lo storico progetto promosso dalla rivista Confronti grazie ai contributi 8 per mille della Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi, per dare voce a israeliani e palestinesi impegnati nell’educazione alla pace e al dialogo interreligioso. Il progetto si propone di mostrare la complessità della situazione in Medio Oriente attraverso la viva testimonianza di persone che lavorano quotidianamente per il dialogo nelle diverse realtà in Israele e nei Territori palestinesi.
Dal 9 al 14 aprile 2018, una delegazione composta da operatori che lavorano quotidianamente per il dialogo nelle diverse realtà in Israele e nei Territori palestinesi, sarà in Italia per condividere con il pubblico le proprie esperienze nell’impegno a favore della pace nonché le molteplici analisi sul conflitto.
La delegazione sarà composta da:
Piera Edelman e Rasha Obeid dell’associazione Parents’ Circle, composta da famiglie israeliane e palestinesi che hanno avuto in comune la sorte di vedere i propri familiari morire a causa del conflitto;
Naim Albaidah e Eli Sahar, rappresentanti di Road to Recovery un’organizzazione binazionale fondata al fine di fornire supporto medico alla popolazione palestinese, con particolare attenzione ai bambini che necessitano di cure e assistenza impossibili da trovare nei Territori palestinesi e a Gaza.
La conferenza stampa di presentazione del progetto è prevista per martedì 10 aprile alle 10,00 presso la Sala stampa della Camera dei Deputati in via della Missione 4. Si ricorda l’obbligo di giacca per gli uomini.
Per accrediti:
info@confronti.net
Lunedì 9 aprile, alle ore 18,00, presso la Chiesa metodista di via XX Settembre (Via Firenze 38, Roma) i membri della delegazione si confronteranno con il pubblico. Segue buffet.
È gradita la conferma della partecipazione:
info@confronti.net
La XX edizione di “Semi di pace” si svolgerà dal 9 al 14 aprile 2018
Sono previsti i seguenti incontri pubblici:
mercoledì 11 aprile, h. 20,30
Chiesa evangelica valdese di Verona (via Duomo 4)
Lugano
giovedì 12 aprile, h. 20,30
Sala multiuso della Chiesa riformata (via Landriani 10)
Piombino
giovedì 12 aprile, h.16,30
Auditorium del Centro giovani “F. De André” (viale della Resistenza 4)
Bagnaia a Siena
venerdì 13 aprile, h. 16,30
Comune di Bagnaia a Siena, via Bagnaia 37 – Fraz. Ancaiano, Sovicille
Le associazioni israeliane e palestinesi aderenti:
Parents Circle – Families Forum (PCFF) è un’organizzazione pacifista composta esclusivamente da famiglie israeliane e palestinesi che hanno avuto in comune la sorte di vedere i propri familiari morire a causa del conflitto. Sono anche famiglie che non hanno voluto reagire al trauma del lutto con la volontà di vendetta e di odio, ma hanno preferito ricercare il dialogo e la riconciliazione con l’altro, per arrestare lo spargimento di sangue e operare a favore della pace.
Parents Circle è nata nel 1995, per iniziativa di Yitzhak Frankenthal, il cui figlio Arik era stato rapito e ucciso da affiliati ad Hamas l’anno precedente. Oggi ne fanno parte seicento famiglie israeliane e palestinesi che conducono un’azione comune per la costruzione della pace. Molte le attività promosse dall’associazione: incontri di dialogo per giovani delle due comunità, meeting pubblici tra le famiglie delle vittime, azioni di solidarietà e programmi educativi con il coinvolgimento delle due parti, sito internet in versione araba ed ebraica. La comunità di Facebook “Crack in the wall”, che conta oltre 28.000 membri, agisce per creare una crepa nel muro, impegnando palestinesi e israeliani nel dialogo e fornendo una piattaforma per esprimersi nella propria lingua, poi tradotta all’altro.
Per maggiori informazioni: www.theparentscircle.com
Road to Recovery è un’organizzazione binazionale fondata da Yuval Roth (già membro di Parents Circle Families Forum) al fine di fornire supporto medico alla popolazione palestinese, con particolare attenzione ai bambini che necessitano di cure e assistenza impossibili da trovare nei Territori palestinesi e a Gaza. Per questi bambini e per i propri genitori, infatti, i costi per il trasporto in ospedale sono proibitivi, specialmente nei casi in cui le cure devono essere reiterate. Questo importante lavoro è fatto perlopiù su base volontaria ed è portato avanti da israeliani che riconoscono l’importanza nella missione dell’associazione e hanno deciso di donare il proprio tempo e l’utilizzo dei personali mezzi di trasporto per trasportare palestinesi bisognosi. Uno dei compiti più delicati, in tal senso, è “scortare” i palestinesi dai propri luoghi di abitazione attraverso i checkpoint fino agli ospedali israeliani. Questo lavoro, chiaramente, non potrebbe essere possibile senza il supporto di palestinesi che svolgono il lavoro di facilitatori con i pazienti. Road to Recovery è affiliata ad altre organizzazioni attive nel dialogo fra israeliani e palestinesi, fra le quali: Doctors for Human Rights, Basmat el Amal, Rabbis for Human Rights.
Per maggiori informazioni: http://www.roadtorecovery.org.il/