Venerdì 9 giugno presso l’auditorium dell’Archivio di Stato di Firenze si sono tenuti un incontro di studi e l’inaugurazione della mostra documentaria dell’archivio familiare della famiglia Rosselli, nell’ottantesimo anniversario della morte dei due fratelli e in occasione dell’acquisizione del fondo da parte della Direzione Generale Archivi del MiBACT.
“I Rosselli: una famiglia tra Risorgimento e antifascismo”: questo il titolo dell’esposizione, divisa in sei sezioni, ciascuna contenente documenti (anche inediti) della storia familiare e politico-sociale della famiglia Rosselli. La mostra sarà aperta fino al 23 giugno da lunedì a venerdì, ore 10-17, sabato 10-13, domeniche escluse, nei locali dell’Archivio di Stato in Via Giovine Italia, 6.
Promosso dalla Direzione Generale degli Archivi, dall’Archivio di Stato di Firenze e dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana, l’evento fa parte delle numerose celebrazioni in onore dei Fratelli Rosselli nell’ottantesimo anniversario del loro assassinio. Dopo i saluti istituzionali di Gino Famiglietti, Direttore Generale Archivi, Carla Zarrilli, Archivio di Stato di Firenze, Diana Marta Toccafondi, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e Monica Grossi, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte, sono intervenuti Valdo Spini, Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, Zeffiro Ciuffoletti, Università degli Studi di Firenze, Simone Neri Serneri, Istituto Storico per la Resistenza in Toscana, Tomaso Montanari, Associazione Libertà e Giustizia.
La rilevanza del patrimonio archivistico dei Rosselli trascende il piano strettamente biografico, collocandosi in una posizione importantissima per la ricostruzione storica della vita civile del nostro paese: attraverso la storia personale e familiare della famiglia Rosselli si saldano due epoche storiche, quella del Risorgimento e quella della stagione antifascista, e due livelli di narrazione (biografica e collettiva) che consentono di comprendere questa parte della storia politica italiana con la lente dei suoi protagonisti e con una linea di continuità.
Valdo Spini, presidente della fondazione Circolo Fratelli Rosselli, considera la ritrovata accessibilità dell’archivio “un avvenimento importante per Firenze ma anche per l’Italia”. Per Spini, la rilevanza dell’archivio dei Rosselli si mostra nella sua doppia chiave privata e civile: l’essere un archivio familiare, da un lato, e l’ospitare gli studi storici di Nello sul Risorgimento italiano, dall’altro. «Questo avvenimento dimostra che non facciamo solo celebrazioni ma vogliamo sviluppare conoscenza e ricerca perché il messaggio dei Rosselli continua ad essere di attualità. Oggi ai cittadini non viene chiesto di fare il sacrificio che hanno fatto i fratelli Rosselli ma viene chiesto loro di essere cittadini responsabili e avere rispetto e amore per la cosa pubblica e perché no, impegnarsi per la politica», commenta Spini, concludendo che «Per i politici l’insegnamento può essere quello che si può stare anche in minoranza se le idee sono giuste e che bisogna impegnarsi totalmente per una politica di serietà, di preparazione e di grande onestà e coerenza. Se i politici seguiranno l’insegnamento dei Rosselli, la gente riacquisterà fiducia nella politica».
Giulia Corrado