Il terremoto nel Friuli di 40 anni fa si portò via anche la piccola biblioteca annessa alla scuola di Timau che Amelia Rosselli, con Carlo e Nello, avevano voluto costituire per ricordare il figlio e fratello Aldo caduto cento anni fa sul Pal Piccolo il 27 marzo 1916, nel corso della Prima Guerra Mondiale, e seppellito nel cimitero del Paese friulano.
La figura di Aldo Rosselli, nel quadro di quello che fu l’interventismo democratico, è stata ricostruita oggi in un convegno a Firenze, allo Spazio Circolo Rosselli, presente il figlio di Nello Rosselli, Alberto. Aldo Rosselli andò volontario in guerra nonostante fosse studente di medicina e fu impegnato direttamente come sottotenente in zona di guerra. Dopo il suo sacrificio, riconosciuto con una medaglia d’argento, la famiglia volle continuare a intrattenere un continuo rapporto col territorio, sia con visite che con la costituzione della biblioteca per ragazzi cui si accennava sopra.
La famiglia Rosselli si muoveva nel solco dell’interventismo democratico di Gaetano Salvemini e di Leonida Bissolati. Filone politico che si oppose peraltro subito all’avvento del fascismo. Pertanto Amelia Rosselli, già vedova, perse tutti e tre i suoi figlioli. Aldo sul fronte della Prima guerra mondiale, Carlo e Nello Rosselli uccisi a Bagnoles de l’Orne il 9 giugno 1937 su mandato del governo fascista.
Concludendo i lavori del Convegno, l’on. Valdo Spini, Presidente della Fondazione Circolo Rosselli, ha sottolineato come anche la figura di Aldo caduto in Friuli faccia parte a pieno titolo della vicenda della famiglia Rosselli, della sua tragedia, ma anche del retaggio di senso del dovere e di spirito di sacrificio che lascia alle giovani generazioni.
Il Sindaco di Paluzza ha fatto giungere un suo messaggio, mentre il senatore Franco Corleone, la cui madre viene proprio da quella zona del Friuli, ha ricordato il retaggio della Prima guerra mondiale in quei luoghi.